È ROTTURA CON I VERTICI DI HERA!

Nonostante le intese Nazionali, raggiunte fra le OO.SS. di Categoria e
UTILITALIA, i vertici aziendali hanno rigettato la nostra mediazione equilibrata,
violando inderogabili obblighi contrattuali

Venerdì 27 marzo, si è svolta l’ennesima riunione del “Comitato per l’applicazione e la verifica delle regole
del Protocollo di regolamentazione per il contrasto e la diffusione del virus”, costituito dalle OO.SS., da RLSA
e dalla Direzione Aziendale del Gruppo HERA, per riprendere il confronto a seguito della programmazione
forzata di 10 giorni di ferie medie pro-capite, indistintamente per tutto il personale, oltre allo
smaltimento delle ferie pregresse, inizialmente previsto da fruire entro il prossimo mese di aprile, imponendo
l’utilizzo delle ferie non ancora maturate.

Come abbiamo più volte sottolineato nei precedenti comunicati sindacali, riteniamo questa iniziativa
aziendale non coerente con l’obiettivo di:
a) garantire la sicurezza dei lavoratori attraverso il diradamento del personale nei luoghi di lavoro;
b) fare fronte alla riduzione delle attività per effetto dei provvedimenti del Governo.

La reiterata volontà dei vertici aziendali e della DCPO di non arrivare a una mediazione equilibrata è la
dimostrazione che il provvedimento unilaterale in oggetto è stato pianificato principalmente per compensare
gli effetti ECONOMICI – FINANZIARI legati all’emergenza Covid-19
e il raggiungimento degli obiettivi
economici di Budget prefissati, al pari della prevista riduzione degli investimenti del 10% e delle misure di
riassorbimento economico degli effetti del Covid-19.

Nonostante la trattativa, nei giorni scorsi, fosse stata sospesa dalle Parti per attendere l’esito del confronto che si è tenuto e concluso a livello nazionale fra le OO.SS. di Categoria del settore Gas-Acqua e
UTILITALIA, al pari dell’intesa raggiunta tra la medesima associazione datoriale e le OO.SS. dell’Ambiente, l’azienda ha continuato a comandare 10 giorni di ferie del 2020.

L’intesa nazionale del comparto Gas-Acqua sancisce l’utilizzo delle ferie e dei permessi spettanti alla fine del
mese di febbraio 2020 (circa 5 giorni totali), mentre l’avviso comune del comparto ambiente prevede la
possibilità di mettere a disposizione il maturato (a marzo sono 7 giorni).

Alla luce di quanto previsto abbiamo proposto all’azienda la seguente mediazione equilibrata per i lavoratori
di tutti i comparti aziendali regolati dai diversi CCNL Utilitalia, in ordine di priorità:

  1. obiettivo prioritario di esaurimento, per tutti i lavoratori del Gruppo HERA del monte ferie pregresse al 31/12/2019;
  2. obiettivo di programmazione e fruizione, entro il 31 maggio p.v., delle ferie e dei permessi spettanti alla fine del mese di marzo 2020, equivalenti al massimo a 7 giorni totali, comprensivi delle ferie già fruite da inizio anno, anche per evitare saldi negativi.

In questa situazione lo smaltimento delle ferie pregresse per tutta la popolazione aziendale, che all’interno del Gruppo Hera ammonta ad un valore economico di diversi milioni di Euro, riconducibili, prevalentemente, a Dirigenti e Quadri, è condizione improcrastinabile.

Pare evidente però che non si stia procedendo in tal senso, né tantomeno si stia gestendo in maniera puntuale la materia, privilegiando un sistema più semplice, ma a nostro parere profondamente iniquo e ingiusto, colpendo quindi indiscriminatamente anche coloro che non hanno ferie pregresse, ma solo quelle maturate nel corrente anno 2020.

Inoltre la proposta delle OO.SS., che prevedeva l’utilizzo del maturato 2020 al mese di marzo e non ancora fruito, è la concreta dimostrazione della disponibilità a trovare una soluzione condivisa e all’altezza della situazione, tesa anche ad evitare il ricorso agli ammortizzatori sociali.

Infatti, la nostra posizione, sempre espressa in maniera trasparente, è che a seguito della riduzione delle attività, laddove tale calo sia evidente e comprovato, vengano applicati gli strumenti gestionali del personale, compresa la programmazione e fruizione di ferie e permessi, ma in maniera contemperata, solidale ed in linea alle disposizioni emanate dalle istituzioni e dalle strutture sindacali Confederali con riferimento all’emergenza COVID 19, proprio perché riteniamo che in un Gruppo dove, proprio pochi giorni fa, il C.d.A. ha approvato brillanti risultati economici per l’esercizio precedente del 2019, allo stato, non possa essere nemmeno ipotizzata l’eventuale adozione di strumenti quali gli ammortizzatori sociali.

Nonostante le intese nazionali sanciscono una fruizione limitata delle ferie maturate, l’azienda ha mantenuto inalterata la propria posizione, di fatto contravvenendo a quanto sottoscritto dalla propria associazione nazionale e rifiutandosi di discutere delle norme cogenti in esso contenute, anzi peggiorando ulteriormente la posizione precedente, procrastinando al mese di maggio, non più al mese di aprile, l’utilizzo delle ferie maturate, ma così facendo incrementando potenzialmente il totale a circa 12 giorni del maturato 2020.

L’atteggiamento dei vertici aziendali e della DCPO, assunto a partire dal 13 marzo e pervicacemente reiterato anche a fronte della diffida inoltrata dalle OO.SS., è di una gravità inaudita e non trova precedenti nelle storia delle relazioni sindacali di questa azienda fino ad oggi basate sul riconoscimento e l’esigibilità reciproca e delle fonti normative che regolano, anche giuridicamente, il “diritto del lavoro”, che siano di Legge e/o di Contratto.

A partire dall’emergenza Covid-19, non un solo comunicato aziendale è stato condiviso preventivamente con le OO.SS. e financo il comunicato interno n. 12 ha unilateralmente dato conto di quanto previsto dal Protocollo reciprocamente sottoscritto a livello nazionale, nonostante le elezioni delle rappresentanze aziendali dei comparti dell’energia e dell’ambiente abbiano ampiamente dimostrato il livello di rappresentatività di cui godono le RSU e le OO.SS. tra i lavoratori all’interno del Gruppo HERA.

L’azione intrapresa dai vertici aziendali e dalla DCPO segna inoltre una frattura gravissima con tutto il personale del Gruppo HERA. Risulta incomprensibile, autoritaria e irrispettosa nei confronti dei dipendenti, che stanno dimostrando grande senso di responsabilità, professionalità, senso civico e di appartenenza e, nonostante le forti difficoltà, stanno prodigandosi per garantire l’approvvigionamento e la gestione dei servizi essenziali di pubblica utilità erogati alle nostre comunità locali, rendendosi oltremodo disponibili ad affrontare la grave emergenza, accettando di buon grado modifiche di orario, turnazioni, rinunce a diritti attualmente sospesi e continuando a rappresentare il Gruppo HERA nel continuo lavoro quotidiano di interfaccia con i nostri clienti.

A questo punto le OO.SS. Regionali hanno deciso di :
a) attivare le proprie Segreterie Nazionali affinché sia applicato quanto convenuto nelle intese nazionali;
b) rinnovare la diffida, direttamente alle aziende facente parti del Gruppo, ad utilizzare le ferie maturate oltre i limiti previsti dalle intese nazionali;
c) segnalare agli azionisti pubblici del Gruppo Hera, tramite le Confederazioni regionali, la situazione venutasi a determinare;
d) intervenire urgentemente sulle ricadute legali dei provvedimenti unilaterali assunti dall’azienda, anche alla luce delle intese nazionali.

Ulteriori iniziative saranno definite dopo approfondite e urgenti valutazioni con le OO.SS. nazionali.

Invitiamo, infine, i lavoratori a continuare a seguire le indicazioni sindacali in materia di “ferie forzate” come già comunicato nei precedenti volantini.

Bologna, 29 marzo 2020